Riflessioni sull’articolo de La Voce e sulla gestione degli alberi in via Carpenedolo
In seguito all’articolo pubblicato dal quotidiano La Voce di Mantova il 5 giugno, riguardante le problematiche fognarie di via Carpenedolo e il coinvolgimento di alcune alberature, riteniamo importante condividere pubblicamente la nostra posizione, già trasmessa integralmente al giornale. In questo articolo, vogliamo non solo offrire elementi di chiarezza sul caso specifico, ma anche proporre una riflessione più ampia su come intendiamo la tutela del verde urbano.
Il caso specifico
Il 5 febbraio scorso, avevamo già commentato pubblicamente un’altra situazione, sempre lungo via Carpenedolo ma in un tratto diverso e con problematiche differenti. Il caso emerso nell’articolo di giugno ci era invece sconosciuto fino alla sua pubblicazione. Dopo aver effettuato un sopralluogo, abbiamo potuto constatare la buona salute degli esemplari di bagolaro presenti e, sulla base di questo, riteniamo che non vi sia alcuna necessità di abbattimento.
Raccomandiamo invece un intervento mirato alla rimozione delle radici invasive che si sono infiltrate nelle condotte fognarie. Si tratta di un’operazione che può essere eseguita senza compromettere la stabilità degli alberi, grazie alla tipologia di apparato radicale “a fittone” tipica di questa specie.
La nostra risposta integrale inviata al giornale
Difendere il verde non è ideologia, è lungimiranza
In risposta a un articolo uscito su La Voce il 5 giugno riguardante la situazione di alcune alberature su via Carpenedolo, riteniamo di proporre un duplice intervento, sia sul caso specifico che in linea più generale.
Il 5 febbraio, in un post consultabile sulla nostra pagina Facebook, ci siamo espressi in merito a un’altra situazione, sempre su via Carpenedolo ma in un punto distante diverse centinaia di metri e per una problematica assai differente.
Del caso segnalato sul giornale abbiamo invece appreso dall’articolo stesso. Effettuato un sopralluogo e constatata la perfetta salute degli esemplari di bagolaro, riteniamo di consigliare la sola rimozione della radici invasive, operazione da eseguirsi in ogni caso, ma senza ricorrere all’abbattimento degli alberi, operazione di cui non ravvisiamo alcuna necessità. Tale specie infatti è nota per la stabilità data dalla tipologia di radice “a fittone” che presenta: l’eliminazione delle radici avventizie superficiali infiltratesi nelle fognature non ne comprometterebbe in alcun modo la saldezza.In termini generali, è doveroso proporre una riflessione più articolata e meno emergenziale. È vero che le radici degli alberi possono causare danni alle infrastrutture, ma ridurre la questione a un semplice aut-aut — o gli alberi o la sicurezza — è una semplificazione che rischia di portare a decisioni miopi.
Le radici invadono le fognature? È un problema noto e tecnico, che in molte città viene affrontato con soluzioni ingegneristiche non distruttive, come il risanamento delle condotte con tecnologie no-dig o la posa di barriere anti-radice. In un’epoca in cui il cambiamento climatico impone scelte responsabili, abbattere alberi adulti dovrebbe essere l’ultima delle opzioni, non la prima.
Sostenere che “prima vengono i cittadini” non giustifica l’eliminazione del verde urbano, perché proprio i cittadini beneficiano della presenza degli alberi: mitigazione delle temperature, assorbimento delle polveri sottili, benessere psicologico. L’albero non è un “totem ideologico”, come affermato nell’articolo, ma un elemento strutturale di una città sana e resiliente.
La responsabilità amministrativa non si misura nella rapidità con cui si taglia, ma nella capacità di trovare soluzioni che tengano insieme sicurezza, ambiente e qualità della vita. Perché scegliere tra alberi e sicurezza, quando si può lavorare per ottenere entrambi?
Una visione più ampia: alberi e sicurezza possono coesistere
È comprensibile che le radici possano creare problemi alle infrastrutture, ma affrontare la questione con approccio emergenziale e semplificato – “o gli alberi o la sicurezza” – è una deriva pericolosa. In molte città si adottano soluzioni tecniche non distruttive: tra queste, il risanamento delle tubature con tecnologie no-dig o la posa di barriere anti-radice.
In tempi di crisi climatica, gli alberi adulti rappresentano un patrimonio da tutelare: contribuiscono alla riduzione delle temperature urbane, migliorano la qualità dell’aria, favoriscono il benessere psicologico. Non sono un ostacolo, ma un valore.
La responsabilità vera sta nel trovare il punto d’equilibrio tra tutela ambientale e sicurezza urbana. Solo così si costruiscono città vivibili e resilienti, a beneficio di tutti.