Negli ultimi anni, con l’acuirsi della crisi climatica, si sente ripetere ovunque quanto sia fondamentale proteggere boschi e foreste e piantare nuovi alberi per assorbire l’eccesso di CO₂ nell’atmosfera. Tuttavia, accade sempre più spesso che mentre si parla di tutela dell’ambiente, si dimentichi di proteggere l’esistente.
Abbattere alberi sani dovrebbe essere sempre l’ultima opzione, soprattutto quando esistono alternative concrete per preservare il verde urbano senza compromettere la sicurezza e la funzionalità degli spazi. Oggi vi raccontiamo tre casi emblematici in cui la rimozione degli alberi appare evitabile, con alcune possibili soluzioni.
Il caso dei pini domestici di via Dunant.
A Castiglione delle Stiviere, lungo via Dunant, un magnifico filare di pini domestici rischia di essere abbattuto. La motivazione? Le loro radici hanno sollevato il marciapiede, creando dislivelli che ne compromettono la sicurezza.
L’idea proposta è quella di fresare il terreno per ripristinare il marciapiede, ma ciò comporterebbe danni irreparabili alle radici, rendendo gli alberi instabili e condannandoli all’abbattimento.
La soluzione alternativa?
Anziché fresare le radici, basterebbe rimuovere manualmente il marciapiede danneggiato, allargando la zona erbosa e spostando il percorso pedonale all’interno del parco, in un’area più sicura per i pedoni.
Il caso degli otto bagolari di via Carpenedolo.
Un secondo caso riguarda otto bagolari sani destinati all’abbattimento perché le loro radici stanno danneggiando un piazzale privato, che il Comune è tenuto a ripristinare.
La soluzione alternativa?
Rimuovendo la gettata di cemento e ripristinando il piazzale con un “prato armato”, si potrebbe risolvere il problema senza sacrificare gli alberi. Il prato armato è una soluzione permeabile che utilizza pannelli con sezioni esagonali in plastica su terreno nudo, permettendo alla superficie di adattarsi alla crescita delle radici senza danneggiarsi nel tempo.
Il caso della potatura drastica dei carpini su via Seriola.
Su via Seriola, a San Vigilio, un doppio filare di carpini piantati negli anni ’90 è stato drasticamente ridimensionato, probabilmente per facilitare il passaggio dei mezzi agricoli.
La soluzione alternativa?
In questo caso, l’unica possibilità è adottare in futuro pratiche di potatura più attente, rispettando il naturale sviluppo degli alberi senza comprometterne la struttura e la bellezza.
Le soluzioni esistono, occorre la volontà di adottarle.
Molti problemi legati alla convivenza tra infrastrutture e verde urbano possono essere risolti senza ricorrere all’abbattimento. Spesso le alternative sono già sotto i nostri occhi, ma è necessario che qualcuno le proponga e, soprattutto, che ci sia la volontà di applicarle.
In questi giorni abbiamo presentato alle autorità locali proposte semplici e migliorative anche in termini di costi, sperando che vengano prese in considerazione e che queste splendide alberature possano essere salvate.
Difendere il verde significa trovare soluzioni intelligenti, non scorciatoie.
Noi continuiamo a credere che il buonsenso possa prevalere.