A zonzo nel SIC – episodio 4: orchidee e aironi

La quarta uscita del progetto A zonzo nel SIC – Edizione 2025 ci ha visti camminare fianco a fianco con due prime classi del Gonzaga: la 1ASU del Liceo delle Scienze Umane e la 1TTU dell’Istituto Tecnico Turistico.

Ad accompagnarci, per garantire maggiore sicurezza lungo il percorso, due volontarie di Vendor Srl Società Benefit, che ringraziamo con grande gratitudine per la disponibilità e la presenza preziosa.

A causa di una partenza posticipata alle 9 per via di una prova comune di italiano, abbiamo avuto un’ora in meno rispetto al solito. Questo ci ha spinti a tenere un passo più sostenuto e a snellire alcune parti del nostro racconto naturalistico. Nonostante ciò, non abbiamo rinunciato a nulla di fondamentale: i ragazzi hanno seguito con attenzione e curiosità, mostrando interesse per le nozioni ambientali e naturalistiche condivise lungo il percorso.

Un cambio di stagione… tra i petali

A dimostrazione della vitalità del nostro SIC, nel giro di appena venti giorni abbiamo assistito a un vero e proprio cambio di scenario floreale sul Monte Merlo. Le orchidee Ophrys sphegodes, dal tipico colore verde-bruno, hanno ormai lasciato il campo: al loro posto, una splendida e ricca fioritura di Anacaptis morio, comunemente noto come Giglio Caprino, ha regalato nuovi colori e suggestioni al nostro cammino.

Giunti a valle, ci ha accolto la vista di diversi aironi adagiati sulla sponda opposta: un incontro sempre emozionante, che ci ricorda quanto sia importante preservare la biodiversità del territorio.

Come sempre, non è mancata la nostra piccola azione concreta: lungo il percorso abbiamo raccolto i rifiuti abbandonati e provveduto al loro corretto smaltimento, con tanto di raccolta differenziata. Un gesto semplice, ma fondamentale per lasciare il SIC come lo vorremmo sempre trovare: pulito, vivo, rispettato.

Zoom botanico: il Giglio Caprino e il suo inganno gentile

Tra i protagonisti silenziosi dell’escursione c’è stata l’Anacamptis morio, più conosciuta come Giglio Caprino. Diffusa in molti ambienti prativi italiani, è una delle prime orchidee a fiorire in primavera e si distingue per la sua bellezza discreta, con tonalità che vanno dal porpora al lilla, spesso punteggiate di bianco.

Dal punto di vista ecologico, è una pianta molto interessante: non produce nettare, ma riesce comunque ad attirare gli insetti impollinatori grazie ai colori vivaci e alla particolare forma del fiore, che imitano quelli di specie mellifere. Una forma di mimetismo evolutivo che le consente di riprodursi senza offrire una ricompensa concreta agli impollinatori.

La presenza del Giglio Caprino è anche un indicatore importante: fiorisce solo in ambienti poco disturbati e gestiti in modo sostenibile, come prati stabili o pascoli magri. La sua abbondanza sul Monte Merlo conferma la qualità e la ricchezza del nostro SIC.

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